Da quando, il 17 ottobre 2014, Matera è stata insignita dell’ambito riconoscimento di capitale europea della Cultura per il 2019, la crescita di interesse, informazioni e sollecitazioni da parte italiana e della comunità internazionale è stata netta, quasi entusiasmante. Tanto che, a buon diritto, può già ritenersi acquisito, per la seconda città della Lucania (sempre meglio conosciuta come Basilicata), il successo di un momento storico e culturale divenuto tangibile ben prima del fatidico 2019. E’ da settembre 2014 che ha preso vita la Fondazione Matera-Basilicata 2019 . Durerà fino al 2022 per seguire fino al suo definitivo complemento la strategia culturale delineata nel dossier di candidatura (2015-2020) e per gestire, monitorare e valutare gli esiti e gli impatti della strategia stessa sul territorio.
L’iter delle scelte politiche, dagli anni 50 ad oggi, è la migliore chiave di lettura per descrivere cosa la città dei Sassi abbia rappresentato in passato e fino ai giorni nostri nel quadro complessivo del sistema-Italia. Dal primo intervento dell’allora Presidente De Gasperi, che incaricò Emilio Colombo per sollevare Matera da quello stato di degrado che lo stesso Presidente del Consiglio definì “vergogna per l’umanità”, ci vollero ancora altri 20 anni perché la città fosse posta al centro di una riqualificazione decisiva. Fu – poi – merito del senatore Giovanni Spadolini che dai primi anni Ottanta diede l’avvio ad una prima gestione rinnovata e organica per l’avvio del percorso di recupero e ‘riabilitazione ‘ culturale del patrimonio storico, urbanistico e perfino antropologico della città dei Sassi.
A volte la storia di millenni interi ti arriva ‘leggendo’ i toni prima che le parole di chi ti fa da guida. Con Giovanni Ricciardi, per i servizi di ‘Percorsi guidati’, abbiamo colto tono e scienza e pure l’inflessione che più pacata e meditata non poteva risultare (del resto, non ce lo vedi proprio un spassoso battutista o colorito cicerone fra le pareti di tufo delle chiese rupestri o davanti il portale di una chiesa millenaria). Così Ricciardi: “La legge 771 dell’11 novembre 1986 segnò la svolta e l’inizio della nuova Matera, assegnando la città al recupero e anche al rigoroso rispetto della sua storia e delle sue inimitabili caratteristiche delle origini. ..”
Il riconoscimento Unesco, il 24 aprile 1993, battezzò con Matera il primo luogo al mondo meritevole del riconoscimento di “paesaggio culturale”, per arrivare al 17 ottobre 2014 con il riconoscimento internazionale e la nomina a Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019. Ancora Ricciardi ci conferma: “Il cambiamento di Matera negli ultimi anni è il segno tangibile di quanto bene possano apportare la cultura e il patrimonio artistico-ambientale ad un territorio. L’attenzione alla conservazione del profilo urbanistico dell’abitato, la cura per il mantenimento delle caratteristiche originarie dei quartieri è stato da subito considerato come il valore primario sul quale impostare il risanamento e la ristrutturazione delle molte case di Matera.” Più di trecento eventi si attendono per il 2019, con l’apposito utilizzo di un biglietto unico del costo di €19,00 che dà diritto a prenotare ed assicurarsi, nelle diverse stagioni dell’anno, la presenza a spettacoli, concerti, ma anche workshop e seminari.
Come sottolineato dal sindaco Raffaello De Ruggieri in più occasioni, si è tenuto particolarmente a dar vita a iniziative che possano lasciare segno di sé alla città, creando punti di riferimento culturale e stimoli nuovi per fasce di popolazione vogliose di recepire prospettive e opportunità di crescita e confronto. Così, già opera la Open Design School, progetto di Matera 2019 , per la crescita di nuove idee e talenti ispirati all’immagine e al design. Senza tacere delle notevolissime realtà museali, a cominciare da quella per l’irrinunciabile con alcune fra le maggiori scoperte del paleolitico e neolitico. Il Museo Lanfranchi, museo Nazionale d’Arte medievale e moderna della Basilicata, conserva una delle massime esposizioni delle opere di Carlo Levi tra cui il famoso, straordinario “Lucania 61”, enorme dipinto (18 metri di lunghezza), dedicato alla città di Matera in occasione dei festeggiamenti per il primo centenario dell’Unità d’Italia: le facce dei Sassi, le donne, il ritratto di Rocco Scotellaro fra le figure dure e drammatiche, valgono da sole a giustificare il viaggio.
La presidente dell’associazione Effetto Donna Onlus, dott.ssa Teresa Del Gaudio, ci sottolinea la funzione decisiva che un percorso come quello dei Sassi materani riveste proprio per il pubblico e gli appassionati turisti di tante altre aree dell’Italia meridionale: “Guardare a questa meravigliosa città dei Sassi è un po’ ritrovare le origini e la vista degli stessi nostri luoghi cilentani: le storie familiari, le tradizioni che gli uomini e le donne del Sud conoscono bene rivivono qui e riflettono da vicino la realtà che si ritrova nei paesi campani. Le condizioni di vita dell’Italia a cavallo degli anni ’50 hanno scoperto una parte di Paese che chiedeva proprio di essere portata alla luce, amata e valorizzata. Di tanta ricchezza di storia popolare e virtù naturalistiche non solo c’è da andare fieri, ma è ormai anche maturo il tempo di riaffermare un tale patrimonio come forza e volano autentico delle nostre economie locali. Con questo spirito l’associazione” Effetto Donna Onlus” è nata e sta proseguendo un programma di sviluppo e maturazione anche attraverso eventi come il prezioso turismo cultural cui da tempo stiamo dedicando grande spazio e impegno organizzativo”.
Che proprio il turismo culturale possa risultare la carta vincente per tanta parte di pubblico anche nelle sedi territorialmente più periferiche, ci viene confermato anche dalla dr.ssa Cristina Finamore, tra le co-fondatrici di Effetto Donna, ella stessa imprenditrice del turismo, titolare dell’agriturismo “La Zizzania e il Mandarino che proprio a ha, da anni, ristrutturato e valorizzato una storica struttura abitativa del centro storico. “La nostra associazione non è certo un’agenzia di viaggi né coltiviamo velleità da tour operator che davvero non ci appartengono. Tuttavia sperimentiamo di anno in anno e con crescente soddisfazione le potenzialità che si offrono a realtà come la nostra per fare da stimolo e apportare socialità e cultura nel quotidiano di una realtà anche piccola e solo apparentemente limitata come il borgo medievale di Roccagloriosa. Che sia questa la strada giusta per crescere e diffondere i valori della partecipazione tra la gente lo dimostra anche l’adesione crescente che alle nostre iniziative proviene anche da persone non di Rocca e provenienti anche da altre regioni. Questo non solo ci onora ma ci incoraggia a credere in questa formula di proposta e coinvolgimento di un pubblico assolutamente trasversale per età, formazione, tipo di attività. E, ad esempio, a pensare già di ripetere l’esperienza Matera seguendo alcuni degli eventi cui iscriversi e partecipare nel programma 2019”.
Tutto il resto è infinita bellezza di un mondo a parte, dal paesaggio che diventa mozzafiato sul totale del Sasso Caveoso, dalle strade e le case del Sasso Barisano, fino alle atmosfere inarrivabili della murgia materana e le chiese rupestri che sembrano aprirsi dalle viscere della montagna. Tutto il resto è il miracolo di una commistione di uomini e natura che ha scelto Matera come il luogo unico per raccontare la Storia dell’Uomo. Lo sa bene il mondo del cinema, che a Matera ha trovato il set ideale sin dal 1950 (“Le due sorelle” – M.Volpe) e affascinato registi da tutto il mondo, da Rossellini a Rosi, dai fratelli Taviani a Nanni Loy, da Pasolini a Lattuada, fino a Mel Gibson e Tornatore. Non meraviglia che Matera sia il set impareggiabile per narrare la storia delle storie, quella della passione di Nostro Signore . Non ti stanchi mai di rimirare da lontano quelle pietre fatte case, le strade gialle di tufo contro la rugosa parete della murgia. I Sassi invitano, anzi, “costringono” alla meditazione. E rinnovano l’attesa di un Cristo che, tra queste pietre, crederai ogni volta possibile incontrare.