Musica – Intervista a Giulio Verdecchia, anima del Sabaudia Sunset Jazz Festival che ha chiuso a luglio la sua 3^ edizione
Nel crescente successo dei concerti in spiaggia, la conferma di una formula vincente.
“… poi, da un sera all’altra, avvenne che da tre ci ritrovammo in venti!!”.
Ne parla con la sua naturale leggerezza di tono, il mio amico e compagno di liceo Giulio Verdecchia , ma sa bene – lui per primo – che tanto semplice e spontaneo non è stato dar vita al Sunset Sabaudia Jazz Festival, che ha brillantemente chiuso a fine luglio la sua 3^ edizione.
Certo, la scintilla che accese tutto è in quel nugolo di amici appassionati di musica e bella compagnia, da Erasmo Bencivenga a Marco Libanori, Filippo Vinciguerra, Mario Mellacina, Giorgio Raponi, Arcangelo Spina e Piergiorgio Ensoli. Quelle spontanee riunioni nella sua casa di Sabaudia, armati di chitarre e di talento, gioventù e fantasia, presero forma e si affollarono ben presto, garantendo serate interminabili con tanta buona musica da fare insieme, ma anche a scambiarsi pensieri e parole. Appunto, cosa ti fa una parola: la loro fu ‘festa’ e non ci volle nulla a tradurla in ‘festival’! Nell’estate del 2013 partì l’idea, per un jazz dal vivo e naturalmente a Sabaudia dove, allora come oggi , al magico connubio tra mare e natura si affianca un asfittico panorama di offerta culturale e di intrattenimento.
Spazio ce n’era, infatti, e soprattutto a luglio dove spiccava solitario il palinsesto teatrale prodotto da ‘Il Parco della Commedia’ di Gennaro Di Veroli. Senza poter contare sul medesimo sostegno che la pro loco concedeva a quella esperienza consolidata, un festival del jazz non poteva che affidarsi alla tenacia di Verdecchia e allo slancio con cui riuscì a coinvolgere nell’impresa gli operatori turistici e i gestori degli stabilimenti balneari del litorale, in prima fila con Gino Saporetti ma anche Carbonelli, Zampilloni….., tutti a ospitare per una sera – anzi, un tramonto – lo scenario di per sé inedito di musicisti che installano sulla spiaggia strumentazioni, cavi e batterie . Giulio ancora ricorda le ‘mitiche’ faticacce di quella prima stagione che garantì ai soli gruppi il convenuto compenso, a lui il peso – anche fisico! – di casse acustiche e consolle da piazzare, anche come specialissimo tecnico audio in proprio!
D. Tanto impegno e sacrificio, ma l’idea si è confermata presto come vincente.
R. La formula è nata quasi da sola: spiaggia-tramonto-aperitivo-jazz. Niente di meglio, se sei al mare, che rallentare i ritmi, indugiare in spiaggia a goderti la ‘tregua’ del sole che tramonta. Se, poi, ci aggiungi lo spettacolo imprevisto di buona musica dal vivo e pure un aperitivo prima di cena….
D. Come individui i gruppi da portare?
R. La scelta per le proposte da inserire nel programma inizia, in realtà, dalla stagione prima. Ho trascorso molte sere nei locali di Roma, nei circoli della capitale dove hai modo di incontrare ed ascoltare gli artisti, conoscere la loro musica e farsi un’idea della personalità e della credibilità dell’artista.
D. E, poi, del tutto solo non sei rimasto a sostenere tanta organizzazione…
R. Si, ho un socio, un socio…’ascoltatore’ che è Gabriele Manzi, grande appassionato di jazz ma anche un ottimo pianista, oltre che un amico. Con lui quale condividere un percorso che oggi, terza edizione, ci ha portato a contare oltre 200 presenze durante la settimana, fino a circa 400 nel weekend.
D. Viene da chiedersi , davanti a imprese così brillanti ma così assolutamente legate all’intraprendenza di pochi, in che modo sia possibile favorirne la crescita, un consolidamento nel tempo, a tutto beneficio della collettività. Penso a tanti altri casi , per rimanere a Latina, anche più risalenti nel tempo, come il decennale Latina Jazz Club di Luciano Marinelli, ma anche alle stagioni liriche da sempre vissute e organizzate in proprio da appassionati come Domenico Cappelli, senza poter contare mai su alcun contributo, se non di apprezzabili e convinti privati. Altrettanto dicasi per lo stesso ‘Lievito’, esperienza importante dell’associazione Rinascita Civile. Dove rimane il soggetto Pubblico? Non risulta colpevolmente latitante?
R. Se guardo all’esperienza a me più vicina, l’assessorato alla cultura del Comune di Sabaudia con la Dr.ssa Daniela Carfagna, ha dato vita e sostenuto sicuramente tanti eventi .. ma tutti di matrice per lo più nazionale popolare. La verità è che se rimani fuori dalle loro logiche massive e con poca intraprendenza, rimani un corpo estraneo privo di interesse e poco degno di considerazione. Le ragioni non sono io a doverle indagare. Di certo, nasciamo e rimaniamo pionieri di noi stessi, ma forse – a guardare una situazione di crisi così prepotente nel nostro momento storico – concludo pure che laddove si riesca a sostenere i costi con le proprie forze, diventa oltre che più importante e autorevole, anche e perfino più etico, senza gravare sulle PA…
D. La crescita di Sunset Festival è nei numeri…
R. Per quest’ultima stagione siamo riusciti a ad accrescere le risorse anche trovando gradimento presso le aziende fornitrici degli stabilimenti, che di per sé – per comprensibili valutazioni commerciali – non potrebbero certo garantire, nel tempo lungo, il necessario sostegno economico all’iniziativa. Così da quest’anno sono ‘entrati’ i grandi marchi a sostenerci e, non a caso, è stato possibile contare sulla presenza di gruppi provenienti da 7 regioni d’Italia, da Roma al Piemonte. Poi, fatto per me entusiasmante, la presenza di 4 big del jazz italiano (……..)
D. Consideriamo il pubblico, l’età media di tante manifestazioni musicali dal vivo sembra dire che tra i giovani e il jazz non ci sia particolare feeling.
R Dobbiamo farcene una ragione: per i giovani la musica è altrove….Mai lirica o classica, ma anche il jazz rimane una scelta di nicchia e ciò fino a che la tecnologia continuerà a illudere su una fruibiliità on demand, garantendo di raggiungere in rete ogni desiderio planetario, ogni artista e ogni genere musicale. E’ un discorso di lungo respiro, ma sono incontri a volte anche casuali con la Musica a poter regalare a un ragazzo un’esperienza nuova che apparentemente sembrerà perfino lasciarlo indifferente, salvo ripescarla dopo qualche tempo, magari per schiudergli nuovi scenari.
Il prossimo incontro con il festival jazz di Verdecchia (& friends!) è sul mare, al tramonto, a Sabaudia : un anno di attesa per rinnovate proposte e ancora tanto da fare, pensare, inventare… senza perderci di vista!
Sito web: http://www.sunsetjazzfestival.it/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/SunsetJazzFestival