Torniamo ad occuparci del ‘caso Cori’ dopo che il Comitato dei cittadini per la difesa dell’Ospedale aveva visto oscurato, su tutti i media locali nei giorni scorsi, il proprio comunicato di protesta. Tocca ai cittadini reagire all’indirizzo dei Sindaci dei molti Comuni delle province di Latina e Roma interessati dalla soppressione dei presidi di Pronto Soccorso. La decisione fu approvata dalla Regione già a luglio di un anno fa, con un provvedimento colpevolmente lasciato cadere nel disinteresse generale.
La comunità fino ad oggi distratta e disinformata si mobilita per manifestare il 6 ottobre finalmente a difesa delle istanze collettive rimaste troppo a lungo sotto silenzio.
Il Comitato alza la voce richiamando tutti ad essere più avvertiti e consapevoli: la battaglia per la tutela della Salute è anche quella per un’Informazione piena e non strumentale.
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ORA BASTA! PRESIDIO DI R-esistenza a Cori in difesa del Pronto Soccorso
IL COMITATO CIVICO per la Difesa dell’Ospedale di Cori promuove una manifestazione a Piazza Signina con la popolazione il giorno 6 ottobre 2018 alle ore 17.00, invitando tutti a manifestare la propria adesione al Comitato stesso.
La cittadinanza è convocata per una mobilitazione permanente contro la chiusura del Punto di Primo Intervento (ex Pronto Soccorso) previsto negli atti della Regione Lazio (Decreto del Commissario ad Acta del 5 luglio 2017 n. U00257 pag. 17) e nel D.M. n. 70 del 2015 per la fine del mese di dicembre 2018.
Il Comitato Civico per la Difesa dell’Ospedale di Cori invita a farsi parte attiva di un Presidio di r-ESISTENZA, ciò prima delle Conferenze della Provincia di Latina con la Asl, lunedì 8 ottobre e la Conferenza dei Sindaci sulla Sanità presso il Comune di Latina, mercoledì 10 ottobre 2018, entrambi nella mattinata alle ore 10.00 circa.
Nella provincia di Latina è previsto che chiudano ben sette postazione di Pronto Soccorso (PPI), se non vi saranno atti contrari da parte della Regione Lazio e del Ministero della Salute, specificatamente Cisterna, Cori, Gaeta, Minturno, Priverno, Sabaudia, Sezze. Il Comitato invita anche le popolazioni degli altri Punti di Primo Intervento a rischio chiusura di costituire altrettanti Comitati di difesa del PPI e di collegarsi tutti.
I Sindaci dei Comuni del Lazio interessati dalla chiusura dei PPI hanno scritto alla Regione Lazio, Assessore e Comissione Sanità, ai Ministri Grillo (Salute) e Tria (Economia) chiedendo di mantenere i Punti di Primo Intervento e di integrare i servizi sanitari territoriali.
La Regione Lazio fa sapere della richiesta di proroghe al Ministero, ma, appunto, parlare di proroga a parere del Comitato sposterebbe solo il problema a livello temporale. La ASL, di Latina, oggi è completamente inefficiente, spesso inefficace, nella gestione del Dipartimento di Emergenza presso l‘Ospedale di Latina; la condizione dei pazienti è da terzo mondo, si rimane “sequestrati” sulle barelle di Emergenza per giorni, prima di essere ricoverati nei reparti idonei; i tempi di attesa sono a dir poco esasperanti, tant’è che si sono verificati anche episodi di ordine pubblico: non sarà la proroga a risolvere l’impossibile organizzazione dell’Emergenza solo nella pianura, Latina e Formia. Questa situazione richiede invece proprio il rafforzamento dei PPI, Ambulatori e Servizi Diagnostici delle aree collinari e delle aree turistiche. In particolare a Cori, l’esistenza di posti letto per Ospedale di Comunità e l’Hospice Oncologico, la presenza di un Centro Diurno per Anziani Fragili, richiede una presenza Medica ed Infermieristica di Emergenza costante e permanente, che solo il Punto di Primo Intervento può garantire, mentre il servizio 118 con Medico è destinato a presidiare la mobilità sul territorio.
E allora, come Comitato Civico si invita la popolazione tutta a contare e raccontare, anche in poche righe, le testimonianze di pazienti critici la cui vita è dipesa dall’intervento tempestivo dei sanitari e delle attrezzature presenti nel Punto di Primo Intervento a Cori. Si sa che gli episodi sono tanti e, simbolicamente, sono storie queste che rappresentano il motivo delle iniziative del Comitato e del nostro Presidio di r-Esistenza, il valore di una vita! Se ne farà una pubblicazione, per ora online, per dare valore alle memorie di comunità e tutelare il bene comune alla salute e ai servizi sanitari sul nostro territorio. Naturalmente, vista la delicatezza delle informazioni, si chiede di raccontare in prima persona, o di fornirsi di una liberatoria sui dati privati dei protagonisti, oppure ancora narrare i fatti veri, mettendo però nomi di fantasia a tutela della privacy.
Inoltre il Comitato consapevole delle difficoltà generali, sia economiche che organizzative che tutti coloro che sono malati incontrano per l’accesso ai Servizi Sanitari, diffonderà un questionario anonimo, di rilevazione dei bisogni di salute della popolazione a Cori e Giulianello, perchè non si può continuare a far finta di niente di fronte alla continua demolizione del sistema sanitario pubblico, che dovrebbe essere garantito dall’art. 32 della Costituzione come diritto UNIVERSALE.
Ora BASTA!!!