PERCHE’ UNO SPECIALE
Quella che raccontiàmo qui non è solo una grande mostra ma soprattutto un incontro che non esitiàmo a definire sconvolgente e di assoluto impegno per l’osservatore. Tanto da averci suggerito l’apertura di un nuovo Speciale per meglio evidenziare anche dalle nostre pagine l’esposizione che appena chiuso i battenti dopo due mesi di permanenza al complesso del Vittoriano in Roma sotto il titolo “Schedati, perseguitati, sterminati – Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo”.
Più solitamente richiamato dalle gloriose sale del Museo del Risorgimento, il pubblico della capitale (ma altre città italiane ospiteranno l’allestimento nei prossimi mesi) ha potuto incontrare, dai primi di marzo a domenica 14 maggio, un capitolo di storia tra i più inquietanti, drammatici e anche meno conosciuti della parabola nazista e delle sue terribili pratiche di distruzione di massa.
E’ il tema delle persecuzioni e devastanti politiche di selezione e sterminio perpetrato dal regime hitleriano contro uomini, donne e minori affetti da problemi psichici o follia conclamata, ma anche solo da minorazioni fisiche o perfino marginali dati caratteriali.
Sia per quanti ne siano pienamente informàti e consapevoli, quanto per i meno addentro al tema specifico, sentiamo qui il dovere civico e anche l’orgoglio di pubblicare materiali e testi e foto di un’esposizione che merita di essere conosciuta e approfondita, ancor più e – anzi – appositamente dopo la sua conclusione. La nostra scelta di divulgazione ‘a posteriori’ può sfruttare al meglio un ricchissimo e dettagliato bagaglio di materiali reso disponibile dall’ufficio stampa: un provvidenziale arricchimento che ci consente, con ricchezza e dettaglio come raramente avviene a margine di un evento espositivo e culturale, di illustrare e riversare ai lettori la gran parte del ‘racconto’ storico e della drammatica esperienza che è stato offerto al pubblico dei visitatori.
Ci è sembrato – così – irrinunciabile dare il più ampio spazio ai contenuti di altissimo livello scientifico e documentale mostràti al Vittoriano, sfruttando al massimo i testi originali e la documentazione fotografica pressoché integrale delle numerose tavole espositive. Quasi a trattenere e meglio recuperare – anche per quanti avessero avuto l’opportunità di frequentare la mostra – il patrimonio prezioso dell’allestimento, inclusi i testi cui esso fa riferimento, i contributi scientifici che potranno ben essere percepiti e rimeditati, a loro volta rendendosi motivo di nuovi approcci e considerazioni.
La speranza è davvero contribuire a raggiungere più e più occhi e soprattutto coscienze: per abbassare la voce becera dei negazionismi, ma piuttosto divulgare ed esaltare il grido di dolore anche di quegli esseri umani ‘schedati, perseguitati e sterminati’, intere generazioni schiacciate dalla storia e che – ancora e sempre – dalla storia meritano riscatto.
Invitiàmo, questa volta espressamente, coloro che avranno occasione di leggere i testi inseriti nello Speciale intitolato alla mostra, a non mancare un commento, un rilancio, anche solo una semplice condivisione sull’immancabile social di turno. Un gesto che sia vòlto a coinvolgere, a passare conoscenza di tante vicende rimaste troppo a lungo ignote. Di quella storia, siamo parte anche noi.
AR