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Non basta “Ei fu” a fermare la Storia

5 maggio 2023, l'OMS annuncia la fine della pandemia da Covid-19. Come già per la più celebre "5 Maggio 1821" composta dal Manzoni in morte di Napoleone, la notizia colpisce il mondo intero. Ma non libera gli Uomini dalle grandi Paure del loro Tempo.

Non basta “Ei fu” a chiudere la Storia

In quell’inizio di maggio del 1821 la notizia della morte di Napoleone dev’essere giunse   a Milano con tutta la forza travolgente  che scuoteva il resto del mondo. Dei social non era ancora concepita neanche … la connessione   ma un genio letterario, di carta e penna d’oca, come Alessandro Manzoni fece meglio del web e in pochi giorni scrisse ‘Il Cinque Maggio’. E quel solo annuncio (‘nunzio’)  ammutolì la terra che, infatti, dice il Poeta, “al nunzio sta, muta…”.

Ogni tempo ha la sua croce. In pieno Ottocento la ‘piaga’ opprimente del mondo si identificava con   l’imperatore dei francesi, padrone di mezza Europa.  La sua fine, liberatoria, è tutta in quell’incipit così ineluttabile, che da solo vale a chiudere tutto: “Ei fu”. 

Scherzi del calendario, il  ‘nuovo’  5 maggio è tornato  nella Storia di noi umani e dei popoli dell’Anno Domini 2023, per un nuovo annuncio epocale alla Terra.

Stavolta con meno pathos letterario, senza enfasi da giudizio universale, ma il ‘nunzio’ è ancora più vicino a ciascuno di noi, tocca le nostre vite biologiche, prima che la sfera sentimentale. Il 5 maggio del terzo millennio è l’annuncio dall’Organizzazione mondiale della Sanità che  dichiara ufficialmente cessata l’emergenza sanitaria da Covid-19. Un altro “Ei fu”, ma quanto  definitivo?

 La pandemia da Covid,  costata al mondo la vita di venti milioni di persone (dati OMS), ha già impresso al nuovo millennio il tragico record che travalica bombe atomiche  e guerre sanguinarie. Un virus dalla Cina come e peggio delle stragi diverse che hanno attraversato  la Storia.

Troppo e troppo grande nei numeri, per non ritenere  che nulla di quanto abbiamo vissuto può dirsi davvero storia chiusa.

Secondo  lo stesso  direttore generale dell’OMS   Tedros Adhanom Ghebreyesus  “Questo è un momento da celebrare ma è anche un momento per riflettere”, forse per evitare gli errori commessi (leggasi, reazioni avverse che ancora chiedono ragione). Si affacciano già  nuovi allerta per la  comunità globale. Come segnalato dall’agenzia Bloomberg,  la comunità scientifica  internazionale  sta già preparandosi  al prossimo attacco pandemico,  per una risposta immediata a  H5N1, ultima  virulenta forma di influenza aviaria. 

L’annuncio della fine dello stato di allerta è, più che un evento storico, un simbolico, sia pur liberatorio  momento di fiducia per la civiltà umana del pianeta terra. Ma affatto immune da altre pandemie, altri mostri, altri padroni