La Tributarista Veronica Rauso: "Diritti e Pari Opportunità per uscire dalla crisi" 1

La Tributarista Veronica Rauso: “Diritti e Pari Opportunità per uscire dalla crisi”

Nel momento più drammatico – da molti mesi a questa parte – per gli equilibri internazionali, sul piano politico non meno che  su quello economico e, prim’ancora, in tema di diritti e parità di genere,  abbiamo raccolto la  voce  di Veronica Rauso, tributarista campana (laurea in economia aziendale alla Federico II di Napoli)  dal vasto impegno anche presso l’INT Istituto Nazionale Tributaristi, come  coordinatrice per le Pari Opportunità.

Dottoressa, Lei è intervenuta anche in queste ore nel dibattito promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia per raccogliere contributi per il nuovo Piano Nazionale della Famiglia, voluto con la legge n. 296 cel 27 dicembre 2006. Come coordinatrice per le Pari Opportunità in NTI Campania, quale ritiene debba essere il ruolo specifico di formazioni così rappresentative nel complesso panorama delle libere professioni?

L’INT è Associazione di categoria che rappresenta ai tavoli istituzionali gli intermediari fiscali ricompresi nella legge 4/2013. Oltre a questa mia collocazione istituzionale nell’ente, nello specifico ho anche il privilegio – e sicuramente l’onere – di delegata come Coordinatrice alle pari opportunità e membro del tavolo permanente al CNEL. Da questo duplice osservatorio, posso senz’altro affermare che la parità di genere rappresenta un punto cardine per la crescita e l’equità sociale da più parti invocate.

Malgrado i grandi traguardi acquisiti, è perfino crescente l’esigenza di portare a compimento   l’affermazione del mondo femminile nella società.
E’ sotto gli occhi di tutti il momento storico delicato che stiamo vivendo sia sotto l’aspetto delle pari opportunità che sul piano fiscale. Si è da poche ore concluso il G20 con la Conference on Women’s Empowerment a Santa Margherita Ligure, da cui emerge chiaro come il nostro paese sia davvero  in prima linea nel ridurre le disparità di genere.Raggiungere la parità e l’uguaglianza di genere permetterebbe il miglioramento della società con maggiore opportunità d benessere in termini di qualità della vita e di economia globale. Basti pensare che  per il nostro paese è stimata una perdita di PIL di 10 punti percentuali quando le donne non lavorano o non sono occupate a pieno regime.

Quali possono essere gli strumenti operativi per gruppi di intervento come un’associazione di donne e uomini professionisti, come la vostra?
Sarà opportuno agire su due fronti, il primo dei quali è sicuramente continuare a incentivare l’assunzione di donne applicando la clausola di priorità (di prossima entrata in vigore da parte del MISE per le aziende in crisi che usufruiscono di incentivi o fondi da parte dello stato), ed incrementare l’imprenditorialità femminile, garantendo la continua formazione professionale.
Il mio messaggio come coordinatrice del gruppo pari opportunità dell’INT è di fornire supporto attraverso uno sportello attivo nell’ambito della formazione e dell’ orientamento al lavoro per tutte le donne e le ragazze che arrivino nel nostro paese attraverso corridoi umanitari. Come ben si comprende, le donne e i bambini sono due elementi inscindibili e rappresentano davvero il futuro per intere fasce di Umanità.

Si riferisce, immaginiamo, alle drammatiche vicende afghane che hanno invaso lo scenario internazinale..

Quello che sta accadendo in questi giorni in Afghanistan ci riporta indietro di 20 anni e rappresenta la più grande sconfitta del mondo occidentale. Non si potrà permettere che le donne afgane – ma, del resto, come tante altre in altrettante aree del mondo  –  siano private dei loro diritti fondamentali e sottoposte a violenza. La loro libertà è anche la nostra.

Lo scenario globale non incoraggia ottimismo ma – anche rimanendo all’Italia – quanto tempo sarà ancora necessario vedere concretizzarsi il nuovo che avanza?

C’è da confidare nella prospettiva non così lontana. Proprio  in questi ultimi mesi, in cui  le donne hanno maggiormente sofferto il periodo pandemico, il nostro governo ha messo in atto alcun strumenti sicuramente idonei come risposta alla crisi e all’incertezza del futuro. Ad esempio, l’assegno ponte per i figli che aprono la strada ad una serie di riforme da attuare, vedi il family act, per migliorare la condizione della donna nella società e nel lavoro.

Ma c’è anche da valorizzare una seconda forma di intervento concreto (per completare la risposta sul punto), sicché dovrà puntarsi su un incremento dei numeri della paternità, per un maggiore coinvolgimento degli uomini nella gestione familiare. A questa non potrà certo mancare il supporto di maggiori servizi, a cominciare dagli asili nido, possibilmente rinuunciando alla condizionalità della presentazione dell’Isee.

Veniamo all’altro grande ramo del vostro intervento: lo scenario economico e fiscale

“In ambito fiscale le imprese sono in gran sofferenza, proprio mentre con il 1° settembre l’Agenzia delle Entrate-Riscossione riprende le proprie attività con esazione delle cartelle esattoriali e pignoramenti. Indicativo che siano a tutt’oggi stimate in circa 60 milioni le notifiche in arrivo. Ancora una volta serve coraggio da parte del governo e dare tempo alle imprese di riprendere regolarmente le proprie attività. Ci sono attività che nonostante i 18 mesi pandemici hanno retto bene, ma la gran parte di tutti gli altri settori hanno fortemente subito la chiusura forzata. Sarebbe stato auspicabile una proroga del blocco delle cartelle e pignoramenti: non è certo concluso per tutti lo stato di emergenza del paese.”