8 marzo: festa della donna.
Forse a tanti di voi il nome di questa ricorrenza può sembrare sufficientemente specifico, in realtà non lo è
affatto: le statistiche nel 2015 parlavano di 3,64 miliardi di donne al mondo, un numero enorme, ma
l’insieme si restringe di molto se si vogliono individuare le guerriere, le donne di ferro, le combattenti.
A tal proposito oggi voglio attrarre la vostra attenzione su una ragazza che mi è capitato recentemente di
intervistare, una donna … anzi una Donna.
Si chiama Francesca e ha 24 anni, perfettamente conforme alle caratteristiche della Beatrice dantesca e a
tutte le altre figure femminili cantate nelle poesie degli Stilnovisti.
La classica “donna angelicata” a vedersi, ma il suo aspetto più interessante non è questo, né può coglierlo
chiunque: la sua tenacia, il suo carattere, la sua positività e, in breve, il suo amore per la vita.
Lei ha la fibrosi cistica, malattia genetica che colpisce il sistema respiratorio.
Tuttavia non vi dirò nient’altro di questo, perché lei stessa non lo fa. Non ne parla molto certamente anche
per riservatezza, ma specialmente affinché non compaia questo come aspetto preponderante della sua
personalità. Non vuole che questa sua caratteristica comprometta il giudizio che gli altri hanno di lei,
tendendo invece a dar risalto a tutte le sue altre sfaccettature.
Le ho fatto poche domande, semplici, ma già dalle risposte che mi ha dato potete capire la sua tenacia e la
sua grinta.
Le ho chiesto cosa ama fare più di ogni altra. Allora lei mi ha parlato del suo interesse per la musica e per la
danza che la accompagna sin da bambina, di quando creava coreografie con la sua compagna di giochi. E
questa passione l’ha accompagnata sempre fino ad oggi. Ballare rimane una delle attività da lei più amate,
come sono suoi interessi la fotografia e il disegno.
Ha uno spirito artistico, che la spinge a osservare la quotidianità con gioia e ottimismo cogliendo il bello e il
positivo di ogni situazione.
Ma volendo sapere di più sul suo modo di pensare, le ho chiesto che cosa reputa più importante e mi ha
parlato prima di tutto della sua famiglia, cui dà massimo valore. Essa è per lei il luogo della sincerità, un
posto accogliente e caldo dove ogni problema si affronta insieme. Da qui penso che abbia origine la sua
forza, la sua tenacia e il suo carattere schietto che la porta a essere cercata dagli amici in quanto fonte di
consigli sinceri.
Ed è la famiglia che vede nel suo futuro, in un domani che già inizia a concretizzarsi avendo trovato un
ragazzo che ha sconfitto la paura che Francesca ha sempre nutrito: la fuga davanti alla malattia. Da circa un
anno questo timore è svanito grazie all’arrivo di un Uomo che le ha detto “Non è un problema.
Affronteremo tutto insieme. Tu sei una roccia, insieme saremo ancora più forti. Ce la faremo”.
La risposta che mi ha colpito maggiormente però me l’ha data quando le ho chiesto “Come consideri la
vita?”, dicendomi
“Molte persone spesso sottovalutano la vita, non si rendono conto del suo valore, la danno per scontato.
Io invece credo che bisogna rendersi conto che la vita è una sola e va vissuta bene, intensamente, fino in fondo, anche se per farlo è necessario combattere.
Penso che sia essenziale non arrendersi mai davanti a niente perché tutto si supera, tutto ha una soluzione, basta dare il giusto peso ai problemi senza ingigantirli.
Bisogna credere in se stessi, nella propria forza e ridere. Questa penso che sia la chiave di tutto: ridere sempre.”
Dunque, è questo il genere di donna che l’8 marzo voglio festeggiare più di ogni altro: una Donna che vive
col sorriso e con la positività di una bambina e con la tenacia di una guerriera , comprendendo il valore
della vita, in ogni suo singolo istante. Una Donna che combatte ogni giorno per le semplici cose, perché per
lei sono le più importanti, servendosi di un’unica arma: la sua positività.