E’ NOTIZIA RECENTISSIMA: CONFERMATO DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA L’AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEI PROCEDIMENTI DI MEDIAZIONE PENALE E MESSA ALLA PROVA PER IL TRIBUNALE DI LATINA ALLA DIOCESI DI LATINA-SEZZE-TERRACINA-PRIVERNO –
Sulle ali della cronaca di questo fine ottobre 2020, torna l’attenzione sulla mediazione penale e, nell’ambito di questa, dei procedimenti di messa alla prova cui l’indagato chiede di essere ammesso accettando di aderire al programma di giustizia riparativa. Merita il giusto rilievo la notizia: il Dipartimento Giustizia minorile e di comunità del ministero della Giustizia ha confermato anche per il prossimo anno – il terzo consecutivo – il consultorio familiare “Crescere Insieme” della diocesi Latina-Sezze-Terracina-Priverno per l’organizzazione degli incontri di mediazione e messa alla prova per il Tribunale di Latina.
La gestione del progetto è da sempre affidata all’associazione “Per la famiglia onlus” il cui presidente Vincenzo Serra racconta una storia fatta di impegno e anche grande tenacia nel sostenere una scelta di volontariato che è quasi una missione: “Per quanto riguarda la giustizia riparativa la mediazione penale minorile è svolta dal Consultorio dal 2006 – primo centro del Lazio – e ciò ha consentito di essere capofila dell’ATS che ha ricevuto l’assegnazione del Centro di Giustizia riparativa e mediazione penale minorile della Regione Lazio. Da circa 4 anni svolgiamo anche la mediazione penale adulti: è questo il terzo anno che il Ministero della Giustizia ci assegna il percorso di mediazione penale per i procedimenti di messa alla prova del Tribunale di Latina.“
L’avvocato Pasquale Lattari, che è anche responsabile dell’Ufficio di mediazione penale e giustizia riparativa presso il consultorio diocesano, conferma i dati di un fenomeno in ascesa: ” Messa alla prova e mediazioni sono ormai vie molto diffuse, grazie anche al fatto che sono numerosissimi i reati definibili con questo mezzo (se prevedono reclusione non superiore a 4 anni o reati per cui si procede con citazione diretta a giudizio). La giustizia riparativa opera in reciprocità ed in complementarietà con il sistema penale – parte dal processo ed allo stesso torna – tuttavia da spazio ad aspetti che non trovano collocazione nel processo tradizionale e retributivo: l’accoglienza e l’ascolto del vissuto derivante dal reato con possibilità di confrontarsi con l’altro per eliminare le conseguenze dello stesso. Il reo non è solo il reato commesso… ma ha necessità di affrancazione e di futuro, la vittima non è riducibile a ruolo pcessuale con pretese economiche ma ha necessità di riconoscimento. E la società deve recuperare le persone per evitare recidiva e vedere confermato la bontà dei precetti penali. La giustizia riparativa non è una visione disincantata o disincarnata del conflitto e della reato ma è una giustizia diversa e dell’incontro: la Giustizia Riparativa anche se ha in sé una buona dose di ambizione o di “carica utopica” tuttavia – ed è un riscontro esperienziale!! – consente percorsi concreti ed efficaci di recupero, di riconoscimento delle persone che si trovano ad incappare nelle violazioni penali o a subirne.”
Esperienza di vita e valenza professionale si pongono al servizio di un ruolo centrale e di autentica vocazione alla solidarietà. Ancora, su questo, il presidente Serra: “Il Consultorio familiare diocesano da anni effettua un’opera di ascolto, accoglienza, assistenza delle persone in difficoltà specie famiglie e minori. Tutti i servizi alla persona ed alle famiglie sono gratuiti e volontari. Tra i tanti servizi dell’attività peculiare è il percorso psicologico di terapia breve e, come visto, quello di giustizia riparativa curati rispettivamente dal settore psicologico e legale. Posso affermare che tali peculiarità – conoscendo la realtà nazionale della confederazione Nazione dei consultori di ispirazione cristiana a cui aderiamo – ci caratterizzano specificatamente. In particolare posso dire che la giustizia riparativa è un’attività laica – prevista dalla legge – e tuttavia autenticamente cristiana, in linea con le finalità del Consultorio nato dalla Chiesa Pontina e sostenuto vivamente dal nostro vescovo Mons. Mariano Crociata.”
Si ringrazia:
Ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Latina
Direttore Remigio Russo per le comunicazioni dei link circa la notizia in commento
http://diocesi.latina.it/wp-content/uploads/sites/2/2020/10/LA2510LAT1-2020.pdf
https://www.agensir.it/quotidiano/2020/10/28/diocesi-latina-assegnato-al-consultorio-familiare-un-progetto-per-la-mediazione-penale-degli-adulti/