Intervista all’avv. Alessandro Dattilo, EU Project Manager, titolare di ES-COM.
Oggi più che mai, la crescita e lo sviluppo dei territori europei dipendono dall’ utilizzo efficace dei finanziamenti comunitari, strumenti finanziari che l’UE mette a disposizione degli Stati membri per raggiungere una serie di obiettivi che coincidono con le scelte politiche settoriali europee.
Alla luce delle fin troppo evidenti difficoltà di reperimento risorse in grado di sostenere le esigenze crescenti dei singoli Paesi e delle variegate realtà locali, diventa essenziale saper cogliere, a livello pubblico e amministrativo, non meno che privato e locale, poterne usufruire in modo corretto. Diventa sempre più essenziale conoscere i meccanismi di funzionamento e di erogazione delle risorse, acquisendo competenze e anche mentalità nuove, tali da consentire il miglior orientamento nell’operare scelte strategiche davvero efficaci nell’interesse tanto dei singoli (privati, professionisti, aziende, associazioni) quanto delle pubbliche amministrazioni. E’ fin troppo evidente la valenza che assume, a tale scopo, la possibilità di avvalersi di professionalità adeguate, figure non solo di comprovata competenza tecnica, ma anche di sicura esperienza anche sotto il profilo della formazione e diffusione delle indispensabili cognizioni.
E’ da queste basi e linee guida che bisogna prendere le mosse per acquisire una completezza di orientamenti, consigli, assistenza e tutte le informazioni necessarie anzi, indispensabili, per avvicinarsi seriamente a questo mondo di vere e proprie opportunità.
E’ intento preciso della nostra testata approfondire il tema dei finanziamenti europei e dare vita, da qui in avanti, a specifiche e mirate trattazioni del tema, così sviluppando un’informazione attenta e non generica né superficiale, secondo ben precise e specifiche esigenze dei possibili beneficiari.
Ci supporta, nell’ampia esplorazione che oggi prende il via, l’avv. Alessandro Dattilo, European Project Manager di alcune importanti realtà nazionali, esperto di fondi strutturali e politiche comunitarie, direttore scientifico del master “Management e controllo dei fondi comunitari” promosso dalla Luiss Business School e dalla società Deloitte.
– Quali effetti positivi si potrebbero registrare in Regione Lazio attraverso l’uso mirato dei fondi europei?
La crisi dei mercati finanziari di alcuni anni fa, la conseguente fase recessiva di molti Paesi europei e la concentrazione delle risorse per la difesa del sistema creditizio che non si è trasformata in liquidità e cash flow hanno causato gravi ripercussioni, in particolare, sul sistema delle piccole e medie imprese, sui liberi professionisti e sulle organizzazioni pubbliche e private. I cittadini e le imprese spesso scontano a livello locale varie criticità di sistema: inefficiente gestione amministrativa della res pubblica, carenza di una chiara e mirata strategia di sviluppo, condizionamenti dovuti alla criminalità organizzata in primis. In questo contesto i fondi europei costituiscono la porta di accesso preferenziale per la diffusione di una nuova cultura civica, in grado di valorizzare e rendere protagonista la società civile e in particolare le nuove generazioni, attraverso lo scambio e il trasferimento delle buone pratiche europee, l’avvio di progetti internazionali ambiziosi e innovativi che coinvolgano attivamente quanti ritengano necessario contribuire e battersi per lo sviluppo del proprio territorio. I fondi europei possono determinare processi di radicale cambiamento culturale e di complessivo miglioramento della qualità della vita dei cittadini, generando al contempo maggiori opportunità per le PMI. Non è difficile presentare un progetto formalmente corretto, è più complicato aggiungere fattori di qualità che lo rendano unico e quindi facilmente finanziabile: deve apparire necessario all’ente finanziatore, quasi indispensabile per il bene dell’UE, investire nell’idea proposta da un consorzio internazionale di qualità. La qualità è dunque la base per ogni azione in ambito di euro-progettazione e in un contesto internazionale altamente competitivo diventa la chiave necessaria per realizzare progetti innovativi, sostenibili, utili per il territorio nei quali saranno sperimentati gli interventi finanziati e, più in generale, per l’UE, in quanti replicabili e dai risultati trasferibili.
– In quali modi è possibile ottenere i finanziamenti comunitari?
Le modalità principali sono due: 1) attraverso la partecipazione ai bandi pubblicati dalle Autorità centrali (Ministeri) e dalla Regioni impiegando i cosiddetti fondi SIE (strutturali e di investimento), si parla in tal caso di PON e POR; 2) mediante la partecipazione alle call for proposal pubblicate dalla Commissione Europea a valere sui numerosi Programmi di finanziamento gestiti dalle diverse Direzioni Generali, i cosiddetti Programmi settoriali. Seppur appartenente ad altro genere, ulteriori importanti opportunità, in particolare per le imprese, sono da individuarsi nelle gare internazionali per l’acquisto di prodotti e servizi, pubblicate sulla banca dati TED.
– Ci sono, tutt’oggi, in Italia più che in altri Paesi europei, ampie lacune di informazione e serie carenze nella stessa preparazione tecnica applicata ad una corretta progettazione. In che modo è possibile migliorare il livello di partecipazione ai bandi europei?
Prima di tutto è necessario sopperire al grave deficit di informazione, aggiornandosi autonomamente sulle diverse opportunità esistenti; è sufficiente una connessione ad internet per scoprire il mondo dei finanziamenti europei. L’UE ha molti difetti, ma le attività di comunicazione sono costanti, capillari e utilizzano canali tradizionali e moderni, farsi amica la Commissione Europea su facebook è un primo ottimo passo. In secondo luogo è fondamentale apprendere le tecniche necessarie per presentare progetti vincenti ovvero innovativi e di qualità, costruiti e presentati nel rispetto delle regole formali e sostanziali del Programma, coerenti rispetto ai bandi ma soprattutto ai bisogni rilevati e alle problematiche avvertite dalla società. A tal fine è opportuno focalizzare la propria attenzione inizialmente verso un Programma Europeo, quello di maggiore interesse rispetto alle proprie aspettative, e verificare l’esistenza di percorsi di alta formazione in cui la parte nozionistica su strumenti e metodi di progettazione sia seguita da adeguata attività laboratoriale in cui affrontare formulari ufficiali e sperimentare le proprie capacità di euro-progettazione.
– Ci può spiegare in che cosa consiste e che compiti svolge la figura dell’euro-progettista?
L’euro-progettista è una figura professionale emergente, caratterizzata da una forte progressione occupazionale. Possiede una preparazione trasversale (sociale, economica, giuridica, linguistica), con competenze e conoscenze che spaziano dalla capacità di identificare interventi innovativi coerenti con i requisiti e le esigenze del bando europeo, alla progettazione esecutiva, all’abilità nel costituire solidi partenariati internazionali attingendo a reti e network europei e di dialogare con le istituzioni e autorità coinvolte nella gestione, a diverso titolo, dei fondi europei. Il percorso di carriera può evolvere dal ruolo funzionale di Tecnico europrogettista a quello manageriale di Europroject manager. L’esperto EPM conosce ed è in grado di interpretare e applicare correttamente, nei contesti locali e internazionali, le politiche europee legate alla cd. Strategia 2020, ponendosi quale obiettivo la realizzazione di progetti di sviluppo socio economico che abbiano le caratteristiche di innovazione, sostenibilità, inclusività richieste dall’UE. A dispetto del ruolo di ingegneria sociale e di innovazione culturale rivestito, è una professione che non trova ad oggi un riconoscimento formale per un deficit di inquadramento normativo che soltanto alcune Regioni hanno avviato negli ultimi anni. Da circa due anni, anche al fine di avviare le necessarie interlocuzioni con le istituzioni nazionali e regionali competenti, abbiamo costituito con un gruppo di colleghi la prima associazione italiana di tutela professionale dell’Europrogettista ai sensi della legge 4/2013. Assoeuro ha quale missione la tutela e la valorizzazione della professione dell’Europrogettista al fine di contribuire a formare professionisti in grado di competere con successo sul mercato dei fondi europei e di conseguenza aumentare il tasso di successo dell’Italia nel “portare a casa” questi importanti fondi aggiuntivi.
– Lei è il responsabile dell’agenzia ES-COM. Quali sono le attività che vi caratterizzano più in particolare?
ES-COM è un’idea imprenditoriale finanziata dall’UE nel 2006 con l’intento di favorire una maggiore e più efficace partecipazione dei cittadini ai programmi finanziati con fondi europei e di innescare processi di crescita della competitività delle imprese. L’Agenzia rappresenta una rete di esperti specializzati nelle diverse aree oggetto di finanziamento europeo con particolare attenzione agli ambiti dell’innovazione e inclusione sociale, dello sviluppo locale produttivo e sostenibile, della competitività e internazionalizzazione delle imprese, dell’innovazione e della ricerca applicata.
In questo senso, a fianco all’attività di consulenza strategica per l’accesso ai fondi europei e di progettazione e gestione di interventi finanziati (che costituiscono il nostro core business), vengono organizzate attività di formazione specialistica sui finanziamenti europei e laboratori di progettazione su bandi aperti con l’obiettivo di trasferire le competenze e il know-how acquisito in tanti anni di progettazione e programmazione europea.
– Il capitolo formazione diventa, anche in tema di finanziamenti europei, di sempre più forte attualità, anche per le pubbliche amministrazioni, oltre che per il mondo dell’impresa o delle professioni…
Assolutamente vero. Nel corso degli anni ES-COM ha infatti svolto – e in alcuni casi continua a svolgere – servizi di supporto tecnico a beneficio, tra gli altri, della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento Affari Regionali – Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo), del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Ministero dello Sviluppo Economico, ICE Agenzia per l’Internazionalizzazione delle imprese, Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Giunta regionale del Lazio, Confindustria Roma, Asl Frosinone, Reti Televisive Italiane – Mediaset, Ordini professionali, Camere di Commercio, sistema universitario.
In collaborazione con il nostro giornale, saranno proprio la ES-COM e l’avvocato Dàttilo a dar vita al primo seminario intensivo formativo per consentire l’acquisizione di una seria e già completa competenza in tema di euro progettazione. Le valenze di accrescimento professionale in materia, tanto per le piccole e medie imprese quanto per gli stessi professionisti, sono sicuramente notevoli, specie se accresciute da una corretta impostazione delle procedure, dalla coerenza dell’ideazione, alla stesura fino alla rendicontazione di un progetto.
Sarà questa, entro l’imminente ripresa lavorativa di settembre con dettagli e specifiche sul piano didattico e modalità di partecipazione agli interessati, la prima di varie proposte di cui Led si farà promotore, al fine di coniugare strettamente fra loro i valori dell’informazione specialistica e di approfondimento a quelli di una sempre più efficace collaborazione e supporto alle esigenze del mondo del lavoro e delle sue aziende.