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E’ male del nostro tempo, è lo stress da lavoro correlato e noi di LED ne abbiamo ampiamente parlato grazie all’incontro-presentazione dello studio nel quale il ‘nostro’ avvocato Pasquale Lattari, con agli psicologi Roberto Spanu e Marco Vitiello, ha delineato a tutto tondo i confini di uno dei mali conclamati del nostro tempo. “Stress da lavoro correlato e benessere lavorativo” (Key Editore, MI – 2018) il titolo di quel fondamentale saggio promosso dal Sindacato First Cisl Nazionale ma oggi –anzi, letteralmente nelle ore in cui scriviamo queste brevi note – per la figura del burn out è intervenuta una svolta decisiva che ci impone questo breve richiamo.
Proprio in questo fine maggio 2019, infatti, lo stress da lavoro correlato ha avuto il riconoscimento ufficiale dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), come stato patologico e disturbo medico, dunque da inserire nel grande elenco dei disturbi medici che viene aggiornato di anno in anno dall’organizzazione dell’ONU per la Salute. Come si può ben comprendere, l’evento è di fondamentale rilievo per la considerazione dell’affezione patologica in sé, soprattutto per l’utilizzo che del concetto e della nuova catalogazione del male potrà essere fatta nelle dinamiche processuali e in tante fattispecie fino a pochi anni fa ben lontane dal trovare idonea collocazione e tutela.
Come “problema associato alla professione” ne sarà – da qui in avanti – definitivamente accertata la valenza patologica a tutto tondo. I sintomi di “spossatezza sul luogo di lavoro”, “cinismo, isolamento o in generale sentimenti negativi” ed “efficacia professionale ridotta” rientrano come quadro oggettivo di una “sindrome che porta a stress cronico impossibile da curare con successo”: veri e propri sintomi di patologia conclamata come tale.
Come ben riferito nello studio di Spanu-Vitiello-Lattari, i tempi erano maturi per un nuovo progresso nella tutela del Lavoro e le difese delle prerogative dei lavoratori: ora è il momento di dare giusta visibilità alla nuova frontiera del diritto che si apre a coronamento di una decisione frutto di esami e approfondimenti di decenni (primo ad occuparsi di burn out è stato lo psicologo Herbert Freudenberger nel 1974).
Torneremo volentieri e al più presto sull’argomento: i risvolti e le connessioni fra diritto e società aprono un nuovo capitolo, ricco di prospettiva.
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