Condominio ovvero ‘della sicurezza’: sembra un teorema irrinunciabile, quello che si pone in cima alle molteplici problematiche connesse alla gestione di uno stabile condominiale, soprattutto alla luce della rinnovata impostazione – anche culturale – che il Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro (d.lgs 81/2008 modificato nel 2009) ha rappresentato per il settore.
E’ questa la materia su cui l’ANACI provinciale di Latina ha inteso impegnarsi dedicando il convegno provinciale che si terrà il 6 maggio prossimo di Gaeta.
Come recita la locandina dell’evento, il tema della sicurezza all’interno degli stabili condominiali è messo in immediato ed estremo collegamento con la responsabilità che la legge pone espressamente in capo all’amministratore.
Al professionista chiamato alla gestione del condominio sono affidate, infatti, tutte le certificazioni in merito alla sicurezza degli impianti, dall’impianto di terra privato, alla certificazione ex 46/90 o dm 37/2008, le certificazioni a riguardo dell’installazione a regola d’arte della caldaia dei singoli appartamenti e quelle di tutti gli effettuati controlli. Dinanzi a un simile panorama di attribuzioni – funzionali e amministrative insieme – il mondo dei professionisti-amministratori è andato arricchendosi di aspetti delicati e squisitamente tecnici che ogni serio operatore della materia non potrà sottovalutare.
Sarà lecito attendersi anche profili critici da un’assise come quella attesa a Gaeta per il prossimo maggio: non è inusuale che il legislatore ponga univocamente in una direzione le dinamiche di controllo e intervento per contrastare problemi complessi. Avvenne – per citarne uno che ci viene subito in mente e in tutt’altro ambito – con la normativa antiriciclaggio (D.Lgs 21 novembre 2007, n. 231) che con modifiche ed integrazioni giungeva a delegare al libero professionista un compito di controllo-denuncia quasi da … facente-funzioni Guardia di Finanza!
O, ancora, le crescenti responsabilità già sancite dalla Suprema Corte di Cassazione (tra le altre vd. Cass. 28 gennaio 2003, n. 1228)” secondo cui il Notaio“… è tenuto ad una prestazione che, pur rivestendo i caratteri dell’obbligazione di mezzi e non di risultato, non può ritenersi circoscritta al compito di mero accertamento della volontà delle parti ed alla direzione della compilazione dell’atto…”.
Con responsabilità deontologica non minore di quella di un avvocato, un notaio o un commercialista, l’Amministratore condominiale deve oggi calarsi in una dimensione più alta e onerosa.
Al convegno di Gaeta verranno illustrate le fattispecie di una ricca casistica sulle problematiche, ad esempio connesse (anzi, perfino nascoste!) in un cantiere edile. L’intervento sul tema sarà affidato al Presidente nazionale ANACI Ing. Francesco Burrelli mentre alle responsabilità dell’amministratore, primo artefice della buona conduzione della cosa comune, sarà dedicato l’intervento dell’avv. Michele Arabia, del foro di Roma, per una disamina della responsabilità penale dell’amministratore, quale come committente e destinatario di servizi e opere da realizzare. Chiuderà, immancabilmente, un precisa e approfondita disamina della Legge 81/108, specifica in tema di sicurezza e meccanismi di sorveglianza. A conferma dell’alta specializzazione dei relatori, l’intervento sarà affidato all’Ing. Francesco Sessa, ispettore del dipartimento Prevenzione della AUSL provinciale.
“Abbiamo pensato di favorire un momento ampio e ben articolato di confronto e verifica ravvicinata tra gli operatori” ci dice il dott. Nicola D’Alberti, Presidente della sezione provinciale dell’ANACI di Latina, chiamato ad aprire i lavori di un evento che si annuncia sicuramente alto per contenuti e significativo per la presenza delll’Associazione sul territorio della provincia pontina.
“Ci auguriamo davvero poter incontrare un pubblico vasto, che già si annuncia per l’occasione con un incoraggiante afflusso di iscrizioni. L’occasione sarà preziosa anche come verifica pratica e approfondimento metodologico visto che, non a caso, abbiamo pensato di inserire, a conclusione della intensa giornata di lavori, un vero e proprio osservatorio di casi pratici lasciando spazio alle risposte dei relatori alle domande specifiche provenienti dalla platea”.
Formazione e informazione accurata: passa da qui la nuova cultura dell’amministrazione condominiale del terzo millennio.