Questa non è una storia d’amore qualunque. I due protagonisti, Valentina e Felice, sono innamorati e amanti. Valentina è determinata, con problemi familiari ed è indecisa se restare una semplice amante o cambiare vita in nome dell’amore per Felice. Lui invece, romano, appare più indifferente, perché, in fondo, gli piace rimanere sempre nella situazione comoda dell’avere una moglie e un’ amante. Ed è in questa contraddizione che Valentina convince Felice ad andare in analisi per cercare di salvare il loro rapporto. Ma anche l’analista ha un’ amante, quindi accetta l’incarico e vi si coinvolge a tal punto da rischiare di perdere la lucidità professionale, riservando al pubblico una inaspettata sorpresa. Saranno proprio gli incontri con l’analista a salvare il rapporto e l’amore tra Valentina e Felice, riportandoli al ricordo del loro primo incontro.
Un lui che ama una lei e una lei che ama un lui, poi arriva il matrimonio, i figli, il mutuo, le bollette…e poi arriva la routine e la monotonia della vita coniugale. A questo punto, per uscire da questo circolo vizioso, si ha la brillante idea di cercare una relazione clandestina. Ma questa porterà ad un punto in cui i pro e i contro si equivalgono. Ma chi l’ha detto poi, che un rapporto adultero non sia lecito e che vada classificato come riprovevole? Nessuno! Perché come diceva il grande Gigi Proietti: “Non desiderare la donna d’altri, tanto rompe li coglioni come la tua”.
Perché questa commedia? Perché credo che non ci sia cosa più divertente che spingere il pubblico a ridere di sé.
Roberto Noce
