Si chiude il periodo di Commissariamento. Fu caso nazionale.
Quello che, nell’ultimo quinquennio, è stato definito da più parti (e Ordini di tutt’Italia) come il “caso Latina”, è lo scenario di tensioni prolungate e contraddizioni irrisolte, fino ai plurimi commissariamenti. Ed è il terreno su cui interviene, come la pioggia nel deserto, la più provvidenziale, oltre che ineludibile, tornata elettorale della storia recente del foro pontino.
Si terranno nelle giornate del 17, 18 e sabato 19 febbraio le elezioni in sostituzione del Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2019-2022.
Ordine, al momento, ancora sotto commissariamento e le cui attività istituzionali si sono, inevitabilmente, ridotte ai minimi termini.
L’imminente tornata elettorale permetterà la costituzione di un nuovo Consiglio ed il ritorno alla normalità delle attività interne e tipiche dell’Organismo di autogoverno dell’Avvocatura.
Le numerose candidature testimoniano come ci sia grande interesse degli addetti ai lavori nell’uscire da una situazione emergenziale che dura da tempo e che intacca la credibilità della classe forense pontina.
Non a torto Latina è stato definito un “caso” unico, grave nella sua unicità. Un danno non solo di immagine per gli Avvocati del foro pontino ma per l’intero tessuto sociale locale.
La mobilitazione e la partecipazione della “categoria” testimonia la sua ferma volontà a voltare pagina e lasciarsi alle spalle una parentesi temporale certo infausta. L’auspicio è quello di un ritorno alla massima trasparenza e legalità, pilastri fondanti di un Istituto così importante e vitale per il corso democratico di ogni comunità.
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